“Möi” nel dialetto della nostra terra significa fradicio, bagnato. Una parola breve, chiusa negli accenti, tronca e molto esplicita.
Quando esclami “i sun möi” indichi che l’acqua ha passato i vestiti ed è arrivata alla pelle. L’acqua qui, è vista come il maltempo della nostra vita, ma in noi c’è la consapevolezza che un semplice ritorno a casa possa dare speranza per nuovi giorni.
Queste dieci canzoni contenute nell’ album hanno fatto come l’acqua. Hanno attraversato luoghi, fotogrammi, visioni e sono arrivate alla pelle. Potremmo dire “canzoni di pelle”, perché la pelle è l’ultimo confine che ci divide dall’anima. “MÖI” ha un anima purificatrice. Un album che esce dopo anni difficili per la band, un album che esce nonostante i tempi che la musica d’autore sta vivendo.
I cinque brani cantati in dialetto dell’Appennino tosco Emiliano sottolineano, come negli album precedenti, il valore che il gruppo attribuisce a questa antica lingua, punto fondamentale e distintivo del proprio viaggio musicale.
Pacificati gli animi, tutto torna.