Chiudo gli occhi, faccio scorrere le dita sulle corde della chitarra, abbasso l’amplificatore, spesso il basso volume stimola il musicista verso un qualcosa di più spirituale.
Dicono che il canto modifichi il tempo che viviamo, stravolga l’aria che incontra fino a gettarsi nel vuoto,basterebbe che scolmasse il mondo dalle sue impurità.
Fuori è tutto un vociare, squilli di gente al collasso, pianificazioni in studio costante sostenute e in delirio come palafitte.
La musica, e in particolare la nostra ha a che fare ancora con le stagioni.
Sole, estate a spezzare il fiato, autunno caldo come mai era successo.
Contano i giorni, conta il lavoro, conta forse di più lo spazio che il tempo, l’esserci.
Abbiamo registrato “A strapiombo” nell’antica Pieve di San Vitale (Carpineti – RE) in un ottobre caldo come da più d’un secolo non succedeva.
Nessun collegamento con il mondo esterno per otto giorni, e un buon periodo carico di entusiasmo speso nell’affinare le idee prima di arrivarci.
Questo disco racconta semplicemente i nostri giorni, a strapiombo, a mezzo busto, fuori alle intemperie del mondo. Perché a strapiombo non sia una colpa da accettare o un qualcosa da non capire ma una verità senza sotterfugi.
Non deve forse essere più incastrata che mai una roccia per rimanere a strapiombo per secoli nel vuoto?
E non deve avere radici più profonde una quercia che rimane attaccata al dirupo da decenni senza cadere?
A strapiombo quindi come condizione di vita, sì sofferta, ma ancora più viva e presente di tante altre situazioni nel corso della storia, con la consapevolezza che la speranza non venga insonnolita dal torpore che il mondo moderno possa condizionare il valore della canzone.
Ci piace definire “A strapiombo” disco esplorativo, continuazione di Aforismi ma su strade che tenderanno obbligatoriamente a distanziarsi.
Belle le collaborazioni in questo album:
Massimo Zamboni, Erik Montanari, Gianfranco Fornaciari, Ginevra di Marco.
“Notte da salvare, uomo, controluce alla vita, in pietra, rosso fuoco, nella radice profonda…il tempo che ci invecchia è il tempo che ci conserva…”
A strapiombo a scolmare il mondo.